L'ente denominato "Casa di riposo città di Sondrio" faceva parte degli stabilimenti di pubblica beneficenza e fu amministrata, sino al 1937, dalla Congregazione di Carità del comune di Sondrio che traeva origine dai Luoghi Pii Elemosinieri di cui si ha notizia già dal 1400.
Nel 1850, a seguito del distacco dell'Ospitale dal Luogo Pio Elemosiniero, si manifesta la necessità di realizzare "…un ospizio ove fossero raccolti i vecchi cronici diseredati di fortuna e senza appoggio di famiglia". Grazie ai fondi raccolti con una sottoscrizione di libere offerte, "…fu appigionata allo scopo la casa Miotti alla Folla e nel primo aprile 1852 vi furono ricoverate sette donne…"
Nel 1859 il Municipio di Sondrio, "…volendo esso pure favoreggiare la Pia Opera", cede l'uso gratuito di un edificio di sua proprietà (presumibilmente ubicato nella zona di Scarpatetti) da destinare a casa di ricovero. Questa sistemazione si rivela tuttavia con il tempo inadeguata a soddisfare le numerose richieste di accoglienza.
Sino al 1865 "…la Pia casa non può essere ancora legalmente costituita per difetto di bastevole patrimonio".
Il 9 marzo 1877 il comune di Sondrio viene autorizzato ad accettare l'eredità di seimila lire disposta da Napoleone Malugani e destinata alla Congregazione di Carità per la costruzione di una casa di ricovero. Il 22 marzo 1882 il consiglio comunale di Sondrio delibera di assegnare alla Congregazione la somma di quattromila lire da aggiungersi all'eredità Malugani per l'erezione di un nuovo fabbricato per il ricovero dei poveri e di contrarre per il medesimo fine un mutuo di lire diecimila.
Nel 1883 hanno inizio i lavori di costruzione dell'edificio ubicato in via Don Bosco n.1, su progetto degli ingegneri Giacomo Orsatti e Francesco Polatti. L'area utilizzata, di proprietà della famiglia nobiliare fu Andrea Quadrio, viene acquistata al prezzo di due lire al metro quadrato. I lavori hanno termine nel 1884 e l'opera viene collaudata l'8 luglio 1885.
All'inizio del 1900 viene realizzato, a nord del primo, un nuovo fabbricato, destinato ad ospitare le fanciulle abbandonate, successivamente demolito negli anni sessanta.
All'amministrazione della Congregazione di Carità subentra nel 1937 l'Ente Comunale di Assistenza da cui peraltro, nel 1938, la Pia Casa di Ricovero chiede ed ottiene il decentramento; ha così avvio l'amministrazione autonoma nella veste giuridica di istituzione pubblica di assistenza e beneficenza (disciplinata dalla legge n.6972 del 1890, cosiddetta legge Crispi).
Negli anni tra il 1960 ed il 1963 vengono realizzate le opere di sopralzo ed ampliamento dell'immobile posto sulla via Don Bosco, progettate e dirette dall'architetto Enrico Tirinzoni.
Negli anni 1967-1968 viene costruito in fregio alla via Lusardi, previa demolizione dell'edificio esistente, un nuovo immobile destinato ad orfanotrofio femminile, successivamente trasformato, con adattamenti interni, in pensionato per anziani.
Nel tempo i due edifici, seppure più volte riadattati, si rivelano tuttavia inadeguati alla piena soddisfazione dei bisogni sanitari e assistenziali delle persone ospitate e all'ottemperanza agli standard strutturali di funzionamento che lo stato e la regione Lombardia cominciano a definire a partire dagli anni ottanta. Per questo, nel 1990, il consiglio di amministrazione decide di realizzare per la casa di riposo una nuova sede che consenta di dare adeguata accoglienza e assistenza agli anziani in condizione di fragilità.
Grazie al concorso finanziario dell'A.S.L., della Comunità Montana Valtellina, della Casa di riposo di Sondrio, della Fondazione Cariplo, dell'Associazione Bancaria Italiana e al contributo a fondo perso erogato dallo stato sul "Piano pluriennale per la realizzazione di residenze per anziani e disabili", nel 1997 hanno inizio i lavori di costruzione della nuova struttura localizzata in via Don Guanella, nella zona sud-ovest della città, progettata da un gruppo multidisciplinare di tecnici guidati dalla società Protek di Milano.
Nell'ottobre del 2001 l'attività della casa di riposo "Città di Sondrio" viene trasferita presso la nuova residenza.
Il cambiamento della sede consente di allargare la tipologia dei servizi offerti, affiancando alla storica gestione dei servizi residenziali rivolti agli anziani nuove unità d'offerta quali il centro diurno integrato e il centro diurno per disabili.
Il 1° luglio 2004, su impulso della legge regionale lombarda n.1 del 13 febbraio 2003, l'I.P.A.B. Casa di Riposo Città di Sondrio si privatizza, trasformandosi nella "Fondazione Onlus Casa di riposo Città di Sondrio".
Nel 2004 prende le mosse il programma di realizzazione di un nuovo Centro polifunzionale di servizi alla persona che prevede la realizzazione di un complesso integrato di unità d’offerta e servizi sociali e sociosanitari attraverso il recupero dei due immobili che costituivano la sede storica della casa di riposo di via Don Bosco.
L'opera, realizzata in partnership con la Fondazione Giovanni Longoni, aggrega il concorso finanziario della Provincia di Sondrio, del Comune di Sondrio, della Comunità Montana Valtellina di Sondrio, dell' Unione dei Comuni Lombarda della Valmalenco, della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, della Fondazione Cariplo, della Fondazione Emilia e Francesco Rigamonti e del Signor Oddone Ciardoni.
Nell’ambito dell’intervento integrato, la Fondazione Longoni realizza un edificio residenziale di ventinove alloggi protetti, abitati dal 2013, destinati a persone ultrasessantacinquenni in condizione di fragilità o di bisogno ma ancora totalmente o parzialmente autonome.
La Fondazione Casa di Riposo Città di Sondrio attiva nel 2015 la struttura contigua che accoglie nuovi posti di R.S.A. e i Centri diurni per disabili.
Grazie alla nuova realizzazione, la Fondazione ha dotato il distretto di Sondrio di una rete di servizi sociosanitari ampia e diversificata composta da:
- 187 posti di RSA
- 18 posti di RSA in nucleo Alzheimer
- 45 posti di Centro diurno disabili
- 20 posti di Centro diurno anziani
- 29 alloggi protetti (Fondazione Longoni)